OSTUNI, 08.03.23
GENDER NELLE SCUOLE. IL POPOLO DELLA FAMIGLIA DICE BASTA ALL’ INDOTTRINAMENTO IDEOLOGICO. DA OGGI ANCHE AD OSTUNI LA CAMPAGNA INFORMATIVA SUL “CONSENSO INFORMATO” PER LA LIBERA SCELTA DEI GENITORI SULL’EDUCAZIONE DEI LORO FIGLI.
Il Popolo della Famiglia annuncia l’avvio – anche ad Ostuni – di una campagna informativa rivolta a tutti i genitori che non condividono la visione ideologica genderistica; questa è stata imposta nella scuola italiana – in ossequio a diktat europei – tramite la legge 107/2015. Il Popolo della Famiglia, tramite manifesti murali e volantinaggio davanti alle scuole, dice a tutti i genitori che si possono evitare ai loro figli questo squallido indottrinamento, tramite il “CONSENSO INFORMATO” da firmare e consegnare presso la segreteria della scuola. I ragazzi saranno in tal modo esentati dalle attività extracurricolari non condivise dai genitori, che sono di diritto i primi educatori dei loro figli. ll modulo si può anche scaricare dal manifesto tramite QR code, e va consegnato alla segreteria della propria scuola, in conformità alla Nota Ministeriale n. 19534 Del 20-11-2018, la quale precisa che “tutte le attività didattiche inserite nel PTOF devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie, soprattutto se non rientrano nel curricolo obbligatorio, incluse quelle inserite nell’ampliamento dell’offerta formativa”, per le quali è prevista la richiesta del consenso dei genitori (art. 9 O.P.R.M. 275-1999).
Il coordinatore del Popolo della Famiglia della Puglia, Cosimo Leggiero dichiara: “L’ideologia gender, collegando l’identità della persona esclusivamente ad un “sentire” soggettivo, del tutto svincolato dal sesso – maschile o femminile – al momento della nascita mina alla radice le basi antropologiche della nostra civiltà. La cosiddetta “buona scuola”, varata da Renzi e mantenuta dai governi successivi, cerca di introdurre in Italia una visione eticamente avaloriale imposta dalla Commissione Europea. Ci appelliamo al Premier Giorgia Meloni, affinché affermi la sovranità del nostro Paese e respinga al mittente di Bruxelles questa indebita ingerenza sul sistema educativo italiano, come aveva peraltro promesso in campagna elettorale “.

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